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Capitolo
La
decisione di affrontare una vacanza in bici, faticosa per antonomasia, nasce
prima di tutto da una grande amicizia, da una sincera conoscenza del compagno di
viaggio, da un amore per lo sport e una indiscutibile capacità di adattamento e
spirito di avventura.
Riuscire
a trasformare giorni di fatica, di sudore, di disagi e situazioni non tipiche di
una "vacanza", in una
esperienza indimenticabile, tale da fornire continuamente aneddoti da raccontare
e di cui fregiarsi, non è certo così immediato.
E,
torno a ripetere, è necessaria una grande amicizia. Infatti questo è il punto
di partenza.
Le
uscite in bici prima domenicali, poi ripetute in settimana, alimentano pian
piano la voglia di fare qualcosa in più, più emozionante: l'impresa.
L'impresa
diventa così l'obiettivo di un viaggio lungo, fuori dai percorsi soliti, dagli
stessi panorami.
Nasce
così l'idea della Corsica, un'isola ancora inesplorata, selvaggia, che può
offrire monti e spiagge, panorami suggestivi e soprattutto km e km di fatica!
Preparare
un viaggio del genere richiede uno studio approfondito del paesaggio che si
intende visitare; chiaramente questa è una fase di ogni vacanza che spetta a
me.
La
classica frase di Claudio è "ma
tanto a questo ci pensa Nicola".
Cioè
vedere le cartine, distanze chilometriche, altitudini, città di interesse
culturale (mica pedaliamo e basta, siamo pur sempre turisti!) o solo di
divertimento.
Ma
in realtà poi guardiamo insieme le strade e anzi conoscendo la mia voglia di
faticare, alla fine Claudio ci ripensa e quel "ma
tanto ci pensa Nik" diventa "sarà
meglio che guardi anche io!"
E
così con l'aria di uno che ha studiato a fondo la cartina suggerisce strade
diverse, "più suggestive" dice lui e io faccio finta che in effetti
ha ragione, come se non avessi calcolato i km in meno e le salite evitate.
Ma
per essere sincero Claudio non è uno che si tira indietro, mai, ed è un vero
amante delle salite; spesso gli avrete sentito dire "che palle questa pianura".
Ricordo
una delle prime sue uscite in bici in cui venne battezzato con una salita
piuttosto impegnativa e per il coraggio e il sacrificio dimostrato sono ancora
oggi un riferimento per i più giovani.
In
molti anni di km insieme non ho ancora capito se è più stimolato dalla salita,
dalla voglia di "conquistarla"
o è più spinto dalla voglia di imprecare nei miei confronti perché ce l'ho
portato.
Credo
forse più la prima, in realtà, anche perché lui sa bene che difficilmente
potrei udirlo gridare, molti tornanti sopra.
(continua)...
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